Come San Giovanni Battista: impara a “diminuire” perché il Signore cresca nel tuo cuore.

 G. Rouault, San Giovanni Battista, olio su tela.

San Giovanni Battista è il “più grande tra i profeti”. La sua figura viene ricordata dal Papa come colui che “si è annientato tanto perché il Signore crescesse” . san Giovanni Battista,è uno dei santi più venerati al mondo.

Chi era san Giovanni Battista

Nel Vangelo di Luca (1, 5) si dice che era nato in una famiglia sacerdotale, suo padre Zaccaria era della classe di Abia e la madre Elisabetta, discendeva da Aronne. “Erano giusti davanti a Dio […]Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni. Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe […] gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni. [… ]egli sarà grande davanti al Signore [… ]sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio”. Dopo quella visione, Elisabetta concepì un figlio.

Il profeta precursore di Cristo

Giovanni Battista è conosciuto come il profeta che annunciò Cristo già nel grembo materno. Per questo motivo, infatti, è anche chiamato il precursore. Il Vangelo di Luca (1, 39-45) racconta che Elisabetta, mentre era incinta, aveva ricevuto la visita di Maria, a sua volta già in attesa di Gesù e che Giovanni esultò di gioia nel grembo materno all’udire la voce di Maria. “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo”.

Il significato del nome

“Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio”( Lc 1,57-66.80). Zaccaria riacquista la capacità di parlare nel momento in cui accetta che il nome del figlio non sia il suo, riconoscendo così che è qualcosa di altro da sé. Questo è il segno di un cambiamento, che muterà la direzione della storia. Con la nascita di Giovanni incomincia l’opera di Dio. Nel Vangelo c’è il gioco dei due nomi: Zaccaria e Giovanni. Il primo vuol dire “Dio ricorda”, fa presente il passato, mentre Giovanni vuol dire “Dio fa grazia ora”, Dio in questo momento è benevolo. Si passa dal passato al presente. Il nome da dare al bambino non deve essere più quello della parentela ma deve cambiare. È una linea di rottura. La memoria, certo, è una cosa molto importante, ma tutto è finalizzato al fatto che uno apra il cuore all’opera di Dio adesso, ora. Chi è in Cristo è una creatura nuova. Noi non entriamo nella logica della redenzione finché non apriamo il cuore a quello che Dio sta facendo adesso a noi.

Perché è chiamato Il Battista

Nel 28-29 dopo C. Giovanni iniziò la sua missione lungo il fiume Giordano, con l’annuncio dell’avvento del regno messianico ormai vicino, esortava alla conversione e predicava la penitenza. Da tutta la Giudea, da Gerusalemme e da tutta la regione intorno al Giordano, accorreva ad ascoltarlo tanta gente considerandolo un profeta. Giovanni, in segno di purificazione dai peccati e di nascita a nuova vita, immergeva nelle acque del Giordano, coloro che accoglievano la usa parola, cioè dava un Battesimo di pentimento per la remissione dei peccati, da ciò il nome di Battista che gli fu dato. Anche Gesù si presentò al Giordano per essere battezzato e Giovanni quando se lo vide davanti disse: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo!” e a Gesù: “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” e Gesù: “Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Allora Giovanni acconsentì e lo battezzò e vide scendere lo Spirito Santo su di Lui come una colomba, mentre una voce diceva: “Questo è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”. Da quel momento Giovanni confidava ai suoi discepoli “Ora la mia gioia è completa. Egli deve crescere e io invece diminuire” (Gv 3, 29-30).

Giovanni Battista nelle parole di Papa Francesco

Papa Francesco, nel corso del suo pontificato, ha ricordato Giovanni Battista in più occasioni. Nel 2014, celebrando la natività di san Giovanni Battista ha mostrato quali sono gli insegnamenti che tutti dovrebbero apprendere dal “più grande dei profeti”. Francesco, richiamando il Battista, ha detto: “Tre vocazioni in un uomo: preparare, discernere, lasciare crescere il Signore e diminuire se stesso. Anche è bello pensare la vocazione del cristiano così. Un cristiano non annunzia se stesso, annunzia un altro, prepara il cammino a un altro: al Signore. Un cristiano deve sapere discernere, deve conoscere come discernere la verità da quello che sembra verità e non c’è: uomo di discernimento. E un cristiano dev’essere un uomo che sappia abbassarsi perché il Signore cresca, nel cuore e nell’anima degli altri”.

Il culto nel mondo

Il culto di san Giovanni Battista si diffuse in tutta la Cristianità, oggi numerose chiese sono state intitolate al santo. Moltissimi sono anche i patronati. Per via dell’abito di pelle di cammello, che si cuciva da sé e della cintura, è patrono di sarti, pellicciai, conciatori di pelli. Per il banchetto di Erode che fu causa della sua morte, è patrono degli albergatori. A testimonia del grande interesse che in tutte le epoche ha suscitato questo austero profeta, Giovanni Battista è il santo più raffigurato nell’arte di tutti i secoli. I più grandi artisti della storia, come Raffaello e Leonardo, lo hanno più volte raffigurato nelle loro opere.