IL VANGELO della 33a Settimana B

24-1 DICEMBRE 2024

Dal vangelo di Giovanni 18 – 33,37
Tu lo dici: io sono re.”

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?».
Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno
parlato di me?».
Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente
e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me.
Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù:«Il mio regno
non è di questo mondo; se il mio regno fosse di
questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto
perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio
regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse:
«Dunque tu sei re?».
Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io
sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per
dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla
verità, ascolta la mia voce».

Commento al Vangelo

La solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, che celebriamo oggi, è posta
al termine dell’anno liturgico e ricorda che la vita del creato non avanza a caso, ma procede verso una meta finale: la manifestazione definitiva di
Cristo, Signore della storia e di tutto il creato. La conclusione della storia
sarà il suo regno eterno. Il brano del vangelo ci parla di questo regno, il
regno di Cristo, il regno di Gesù, raccontando la situazione umiliante in cui
si è trovato Gesù dopo essere stato arrestato nel Getsemani: legato,
insultato, accusato e condotto dinanzi alle autorità di Gerusalemme. E poi,
viene presentato al procuratore romano, come uno che attenta al potere
politico, a diventare il re dei giudei. Pilato allora fa la sua inchiesta e in un
interrogatorio drammatico gli chiede per ben due volte se Egli sia un re.
E Gesù dapprima risponde che il suo regno «non è di questo mondo». Poi
afferma: «Tu lo dici: io sono re». È evidente da tutta la sua vita che Gesù
non ha ambizioni politiche. Ricordiamo che dopo la moltiplicazione dei
pani, la gente, entusiasta del miracolo, avrebbe voluto proclamarlo re, per
rovesciare il potere romano e ristabilire il regno d’Israele.  (…)
Gesù oggi ci chiede di lasciare che Lui diventi il nostro re. Un re che con
la sua parola, il suo esempio e la sua vita immolata sulla croce ci ha
salvato dalla morte, e indica – questo re – la strada all’uomo smarrito, dà
luce nuova alla nostra esistenza segnata dal dubbio, dalla paura e dalle
prove di ogni giorno. (…) La Vergine Maria ci aiuti ad accogliere Gesù
come re della nostra vita e a diffondere il suo regno, dando testimonianza
alla verità che è l’amore.  (papa Francesco, Angelus, 25 novembre 2018)