Bisogna stare attenti ad alcuni segnali per riuscire a capire se il proprio figlio si comporta da bullo. Atteggiamenti violenti, denigratori o irrispettosi sono solo alcuni campanelli d’allarme.
Scopritelo qui in 10 passi.
1. Non sa litigare: ha problemi di relazione, e li nasconde con l’aggressione fisica o psicologica.
2. Reitera il gesto da bullo: vuole dimostrare di essere “forte” e cerca un “debole” da aggredire; per questo ha bisogno di un pubblico di spettatori consenzienti e da far divertire.
3. Agisce in gruppo: ricorre alla violenza proprio per diventare popolare, per essere riconosciuto, applaudito e anche temuto. Si diverte anche se l’altro ci rimane male. Non capisce il dolore degli altri.
4. Non prova sensi di colpa e quando viene ripreso non capisce profondamente il senso del rimprovero.
5. Desidera divertirsi a qualsiasi costo: anche con scherzi di cattivo gusto, anche pesanti, rivolti a parenti, amici, fratelli o sorelle o animali.
6. Fa battute pesanti o di cattivo gusto, anche guardando la televisione o raccontando alcuni episodi che gli accadono a scuola o con gli amici, per esempio sul peso, sull’orientamento sessuale, su modi di vestire, tendenzialmente rivolte a persone che vengono da lui identificare come “sfigate”.
7. La sua condotta scolastica è scarsa: ha difficoltà a rispettare le regole, gli stanno strette, tende a ribellarsi e a pretendere spazi e libertà senza limiti. Le difficoltà non riguardano (solo) il rendimento, ma soprattutto il comportamento e la condotta: risponde agli insegnanti, viene ripreso per il suo atteggiamento in classe.
8. È violento e/o ribelle, dispotico, anche in casa con i genitori, fratelli o le sorelle. Spesso ha un atteggiamento spavaldo e tende a provocare.
9. Ritiene che tutto gli sia permesso, nei comportamenti e nei desideri, e può mettere in atto con facilità varie condotte devianti, come per esempio il fumo, i comportamenti sessuali, l’uso di alcolici o prendere multe.
10. È un esibizionista. E siccome il suo ego è smisurato mentre il suo io è fragile e inconsistente, ha bisogno continuamente di ammirazione e di conferme dagli altri. In realtà non si stima e non si accetta.
Il bullismo è un fenomeno in costante crescita, che non accenna ad arrestarsi e, anzi, complice la cassa di risonanza data dai nuovi media, smartphone, tablet, social network, computer, rischia di assumere i contorni di una vera e propria emergenza.