DIO SOGNA CHE LO CHIAMIAMO PAPA’…
CE LO RACCONTA CESARE FALLETTI FONDATORE DEL MONASTERO CISTERCENSE DI PRA D’MILL.
La parola sogni riferita a Dio può lasciare stupiti. Secondo la Bibbia Dio non si addormenta mai, è il nostro pastore che veglia sempre su di noi. Dobbiamo parlare dei sogni in un modo un po’ diverso. Noi non conosciamo Dio, conosciamo l’uomo e la Bibbia ci dice che Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza. Andiamo allora a cercare quali sono i sogni degli uomini che possono andar bene anche per Dio. Gli uomini hanno tantissimi sogni, ma non tutti vanno bene per Dio. Ci sono sogni belli e sogni che ci lasciano tristi, cupi, imbronciati. Pensiamo ai sogni belli degli uomini perché possono somigliare ai sogni di Dio.
Dio non può sognare di avere una buona salute perché ce l’ha e perché non ne ha bisogno. Dio non può certo sognare di avere tanti soldi, il salmo dice: mia è la terra e tutto quanto contiene. Non può neanche sognare di vincere, perché Dio non ha nemici da vincere, non vede il nemico in nessuno e, lo vediamo in Gesù, neanche quelli che l’hanno crocifisso li ha sentiti come nemici. Tanti sogni nostri non sono quelli di Dio, non possono essere quelli di Dio.
Di tutti i nostri sogni, Dio può avere quello di poter stare con una persona, poterla incontrare nel profondo, poter avere un’apertura del cuore e un’unità che fa crescere senza possedere, poter parlare, versare il suo cuore nel cuore dell’altro, accogliere il cuore dell’altro. Per coloro che ama, cioè per tutti, il Signore sogna tutto ciò che è buono e bello ma per sé sogna solo che quelle persone, quella persona, quel tale gli voglia bene. E glielo chiede, perché questa è la vocazione dell’uomo: voler bene a Dio e agli altri. ln questa vocazione ci si realizza, qualunque cosa intraprendiamo o facciamo.
E allora un monaco cerca di rispondere con tutta la sua vita a questa vocazione, quasi come suggerendo un modo di rispondere al sogno di Dio. Si possono fare molte cose stando con qualcuno a cui si vuole bene, però se non si è capaci, non si ha voglia, se non si ha il coraggio di stare con questa persona si possono fare meraviglie, ma non si realizza il suo sogno. Il sogno è proprio quello della gratuità dello stare insieme. Questo è qualche cosa che tutti gli uomini sono davvero chiamati a vivere.
Dio ci vuole bene anche se non siamo capaci di rispondere, non smette di chiamare e di sognare. Questo è il mistero del Verbo incarnato. Il Verbo del Padre, il Verbo di Dio si è incarnato per darci lo Spirito Santo che ci fa gridare: Abbà, Padre. Questo è quello che sogna Dio, che gli uomini, nello Spirito del Figlio gridino: Abbà, Padre. Se siamo tutti uno, uniti, con un cuor solo e un’anima sola, come Gesù stesso ha rivelato essere il sogno del Padre, allora chi sta col Padre ci sta a nome di tutti, come chi corre verso un fratello corre a nome di tutti. Nessuno è buono per sé, ma qualunque cosa uno faccia di buono lo fa a nome dell’umanità intera.
È qualcosa di cui dobbiamo ricordarci per rispondere al sogno di Dio, per lasciare che Dio sogni su di noi. Gesù ne ha parlato, ce lo ha fatto vedere nella sua stessa persona, perché Gesù è colui che è il più prossimo all’uomo, ma anche colui che ha saputo stare alla presenza del Padre totalmente donato, abbandonato in modo superlativo, più di qualunque altro. Qualunque cosa Gesù ha fatto, anche nel momento in cui era in mezzo alla folla e non riusciva a trovare neanche un momento di riposo, era in totale abbandono, in totale presenza davanti al Padre.
Gesù ci ha dato il suo Spirito, ciò che lo faceva vivere, ciò che lo conduceva, dice il vangelo, perché il sogno del Padre si realizzasse e fosse incessantemente creatore di un mondo bello e buono come Dio ha voluto fin dall’inizio dicendo: che sia, e poi vide che era bello e buono.
Vi lancio questa idea su quale può essere l’attenzione dell’uomo ai sogni di Dio. Ne possiamo scoprire tanti altri, andremo a fondo, non come degli psicanalisti, neanche come Giuseppe che rivelava i sogni al faraone, ma scoprendo la bellezza dello sguardo di Dio su di noi, perché il vero sogno di Dio è nel suo sguardo.